Lo Speck dell’Alto Adige. Presentato come un prodotto regionale autentico e genuino, è in realtà il prodotto di un’economia globalizzata. Dietro al marchio regionale ci sono allevamenti intensivi inquinanti, la distruzione delle foreste ed effetti negativi per il clima.
Accade ogni anno in Alto Adige, provincia autonoma che si definisce all’avanguardia in materia di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente.
Per soddisfare le richieste di produttori di latte, che non tollerano le marmotte nei prati e pascoli alpini, e di cacciatori, che intendono utilizzare le marmotte a scopo venatorio, la provincia di Bolzano autorizza, attraverso un decreto e un piano di abbattimento, l’uccisione di marmotte. Quest’anno sono stati concessi 1.563 abbattimenti, di 660 esemplari nelle aree con danni da scavo, e di 903 esemplari nelle aree dove la marmotta é presente, ma non ha causato danni. Il piano di prelievo prevede che le marmotte possano essere abbattute anche nei sette parchi naturali, da cacciatori muniti di permesso di caccia valido per le riserve interessate (annuale, d’ospite, giornaliero o settimanale).
Motivazione dell’uccisione delle marmotte Il piano di gestione venatoria della marmotta riporta, tra le motivazioni delle uccisioni, la richiesta dei cacciatori: “Da parte del mondo venatorio altoatesino è manifesta l’aspirazione a poter utilizzare la marmotta a scopo venatorio“.
Il 9 e 10 ottobre torna Urban Nature, l’evento dedicato alla Natura in città, nato per stimolare a una nuova visione degli spazi urbani e per dare valore alla natura.
In tutta Italia scuole, imprese, comunità e cittadini organizzeranno attività e iniziative virtuose per proteggere e incrementare la conoscenza sulla biodiversità nelle nostre città. Nelle due giornate si susseguiranno visite guidate, workshop e laboratori per scoprire la biodiversità urbana e imparare a prendercene cura.
“La Compagnia del Suolo”, la nuova campagna di comunicazione di Cambia la Terra, sostenuta anche dal WWF. La Compagnia percorrerà lo Stivale da nord a sud per individuare la presenza di pesticidi nei terreni agricoli e diffondere un messaggio: il suolo è una risorsa preziosa che finora non abbiamo protetto. Dobbiamo cambiare rotta. Subito.
È uscito il video-recap della prima parte del viaggio della Compagnia del Suolo. In queste prime tre tappe c’è stato un riscontro di pubblico positivissimo sia dal vivo che sui social.
Un’agricoltura più sostenibile e diversificata. Lo hanno chiesto i partecipanti alla camminata del 30 maggio intorno al lago di Caldaro per lo stop all’utilizzo dei pesticidi in agricoltura. Una cinquantina di persone venute da Val Venosta, Merano, Bolzano, Bassa Atesina e Trento.
Il Trentino-Alto Adige ha la più elevata distribuzione di principi attivi di pesticidi per ettaro in Italia. 45,7 chili, oltre sette volte la media nazionale di sei chili per ettaro.
Un record negativo strettamente legato alle monocolture del melo e della vite. La presenza su vaste estensioni di un’unica coltura favorisce la diffusione di insetti dannosi e costringe gli agricoltori ad un maggiore utilizzo di pesticidi.
L’uso di questi prodotti può comportare rischi per la salute e per l’ambiente.
Ognuno però, può fare la sua parte: rinunciare a prodotti coltivati con sostanze chimiche e scegliere il biologico. Gli agricoltori dovrebbero essere maggiormente sostenuti e incoraggiati a passare all’agricoltura biologica.
Dopo lo stop causa Covid dell’anno scorso, la manifestazione è alla sua terza edizione. In contemporanea si è svolta anche in altre località italiane, come Verona, Pordenone e a Follina, in provincia di Treviso.
Nel 2020, con il sostegno della Provincia di Bolzano, sono stati abbattuti 26.165 animali selvatici. Uccisi anche 764 animali inseriti nella Lista rossa delle specie in pericolo
Anche quest’anno, dal primo maggio, i cacciatori altoatesini potranno imbracciare i fucili perr sparare a caprioli e cervi, da agosto ai camosci, seguendo, a settembre e ad ottobre a cinghiali, volpi, lepri, lepri alpine, marmotte, oltre a numerose specie di uccelli. La stagione venatoria durerà nove mesi e terminerà il 31 gennaio del prossimo anno.
E’ stata effettuata sabato mattina 24 aprile, dai volontari del Team Auwald e del WWF, una raccolta di rifiuti nel bosco ripariale di Bressanone. Sono stati raccolti circa 40 sacchi contenenti plastica, stracci, lattine, bottiglie, sacchetti di rifiuti domestici, persino una bicicletta e un motorino. La giornata di pulizia del bosco ha avuto il supporto dell’azienda ASM Bressanone, che ringraziamo. I rifiuti sono stati raccolti in gran parte lungo i margini del bosco, facendo molta attenzione a non disturbare gli uccelli e gli altri animali selvatici durante il periodo riproduttivo. Anche quest’anno sulla cima dei grandi abeti hanno costruito i nidi gli Aironi cenerini. Sono almeno sei le coppie. Nelle cavità degli alberi si stanno invece riproducendo Cinciallegre, Cinciarelle, Torcicolli e Picchi. Le specie di uccelli censite negli anni scorsi, in questo bosco di piccole dimensioni, sono 64. Oltre 70 sono le specie vegetali presenti nell’area. Nonostante sia circondato su tre lati dall’area industriale, il bosco è ricco di biodiversità. In questi giorni nel bosco si possono osservare le fioriture di ciliegi selvatici e dei salici, i cui gattici offrono nutrimento alle api. Si possono inoltre ammirare i fiori del Cipollaccio giallo (Gagea lutea), specie inserita nell’elenco delle piante protette in Alto Adige, e dell’Anemone dei boschi (Anemonoides nemorosa).
Come ormai noto, il bosco rischia di essere distrutto. Secondo i progetti della ditta produttrice di calcestruzzo Progress, del Comune di Bressanone e della Provincia di Bolzano, al suo posto dovrebbe essere costruito nuovo capannone industriale e nuovi parcheggi.
Nei mesi scorsi Team Auwald e WWF hanno lanciato una petizione per salvare il
bosco dalla distruzione. La raccolta firme ha superato 3.500 sostenitori.
Ci auguriamo che l’azienda costruttrice, comune e provincia ci ripensino, e trovino un sito alternativo per l’ampliamento delle attività produttive.
Reinigung im Auwald zum Schutz des Lebensraums von Tieren und Pflanzen
Am Samstagmorgen, den 24. April, wurde von den Freiwilligen des Teams Auwald und des WWF eine Abfallsammlung im Auwald in der Brixner Industriezone durchgeführt. Etwa 40 Säcke mit Plastik, Lappen, Dosen, Flaschen, Haushaltsmüllsäcken und sogar ein Fahrrad und ein Motorrad wurden gesammelt. Der Tag der Waldreinigung wurde von den Brixner Stadtwerken unterstützt. Ihnen gilt unser Dank! Die Abfälle wurden größtenteils am Waldrand gesammelt, wobei darauf geachtet wurde, Vögel und andere Wildtiere während der Brutzeit nicht zu stören. Auch in diesem Jahr haben die Graureiher ihre Nester auf den großen Tannen gebaut. Es gibt mindestens sechs Paare. In den Baumhöhlen nisten Kohlmeisen, Blaumeisen und Spechte. In diesem kleinen Wald wurden in den letzten Jahren 64 Vogelarten beobachtet. Im Wald leben über 70 Pflanzenarten. Obwohl der Wald auf drei Seiten vom Industriegebiet umgeben ist, ist er reich an biologischer Vielfalt. In diesen Tagen kann man im Wald das Blühen von Wildkirschen und Weiden sehen, die Bienen ernähren. Man kann auch die Blüten des Wald–Gelbstern (Gagea lutea), einer Art, die in der
Liste der geschützten Pflanzen in Südtirol aufgeführt ist, und des Busch- Windröschen (Anemonoides nemorosa) bewundern.
Der Auwald ist bekanntlich in Gefahr, zerstört zu werden. Nach den Plänen des Betonherstellers Progress, der Gemeinde Brixen und der Provinz Bozen sollen an seiner Stelle ein Industriegebäude und Parkplätze gebaut werden. In den letzten Monaten haben Team Auwald und WWF eine Petition gestartet, um den Wald vor der Zerstörung zu retten. Die Sammlung der Unterschriften überstieg 3.500 Unterstützer.
Wir hoffen, dass das die Firma Progress, die Gemeinde und das Land einen alternativen Standort für die Ausweitung der Produktionsaktivitäten überdenken und finden werden.
NEL 2018, NELL’87,5% DELLE ACQUE SUPERFICIALI SONO STATI TROVATI RESIDUI DI PESTICIDI.
RESIDUI DI PESTICIDI OLTRE I LIMITI NELLE ACQUE DEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO.
Il WWF opera per assicurarsi che la produzione agricola avvenga in modo sostenibile, ossia preservando gli habitat, proteggendo i bacini idrici e migliorando la fertilità del terreno e la qualità delle acque.
In tal senso, vengono diffusi i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sul Monitoraggio dei pesticidi nelle acque – Edizione 2020 – dati 2017-2018 relativi alla Provincia di Bolzano.
Molte sostanze chimiche utilizzate in agricoltura, ed in particolare modo nelle coltivazioni intensive, si diffondono, anche per lunghe distanze, laddove non dovrebbero mai arrivare, e cioè nell’aria, nel suolo e nell’acqua.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale realizza il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque, allo scopo di illustrare lo stato di contaminazione delle acque superficiali e sotterranee derivante dall’uso dei pesticidi, sia in termini di diffusione territoriale, sia in termini di evoluzione temporale. Indirettamente il rapporto consente, pertanto, di verificare l’efficacia delle misure per la tutela dell’ambiente acquatico previste nella fase di autorizzazione e di utilizzo di tali sostanze.
Quali animali, piante e funghi vivono nell’area urbana di Bolzano e Brunico? Da venerdì 30 aprile a lunedì 3 maggio 2021, la “City Nature Challenge” sarà organizzata dal Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige con il sostegno di Eurac Research e dell’Ufficio Natura della Provincia Autonoma di Bolzano.
Chiunque voglia partecipare dovrebbe tenere d’occhio piante, animali e funghi selvatici in questi giorni e fotografarli con il proprio smartphone o tablet utilizzando l’applicazione iNaturalist (gratuita su Google Play Store e App Store). Con l’intelligenza artificiale qui integrata, le specie osservate possono essere determinate e il risultato inviato alla piattaforma iNaturalist. Le indagini altoatesine vengono valutate da esperti di Eurac Research, del Museo di Scienze Naturali e dell’Ufficio Natura e successivamente presentate al pubblico.
Nell’Orto Semirurali sabato, 1 maggio, 14:30 a 17:30 e domenica, 2 maggio, 10:00 a 13:00
Saranno presenti esperti di Eurac e Museo di Scienze, a disposizione per introdurre all’uso dell’applicazione iNaturalist e rispondere a chi ha domande sulla biodiversità in città. Le Donne Nissà faranno conoscere piante medicinali che crescono nell’orto Semirurali e nutrire la curiosità verso le piante. Nel quartiere Don Bosco sarà allestito un audio tour BoscoUrbano realizzato da Gabriela Miteva, Anu Hakola, Lisa Schützen dell’Università di Bolzano, Social Design, proprio su temi della biodiversità urbana come alberi, impollinatori o uccelli.
Welche Tiere, Pflanzen und Pilze leben im Stadtgebiet von Bozen und Bruneck ? Darum geht es von Freitag, 30. April bis Montag, 3. Mai 2021 bei der „City Nature Challenge“, die auch heuer wieder vom Naturmuseum Südtirol mit Unterstützung von Eurac Research und dem Landesamt für Natur organisiert wird.
Wer daran teilnehmen möchte, hält an den genannten Tagen Ausschau nach wildlebenden Pflanzen, Tieren und Pilzen und fotografiert sie mit Smartphone oder Tablet über die App iNaturalist (kostenlos auf Google Play Store und App Store). Mit der hier integrierten künstlichen Intelligenz kann die beobachtete Art ausgewählt und das Ergebnis an die Plattform iNaturalist geschickt werden. Die Südtiroler Erhebungen werden von Fachleuten der Eurac Research, des Naturmuseums und des Landesamtes für Natur ausgewertet und anschließend vorgestellt.
Am Samstag, 01.05. von 14:40 bis 17:30h, am Sonntag, 02.05. von 10:00 bis 13:00h imOrto Semirurali Garten in Don Bosco erklären am 1. und 2. Mai Fachleute vom Naturmuseum Südtirol, Eurac research und Landesamt Natur, wie umgehen mit der App iNaturalist und beantworten Fragen zur Biodiversität in der Stadt. Donne Nissà stellen Heilkräuter vor, die im Semirurali- Garten wachsen und machen auf die Vielfalt von Gemüse und Kräutern neugierig. Im Stadtviertel Don Bosco kann jeder und jede mit dem eigenen Smartphone am BoscoUrbano teilnehmen, fünf Hörstationen zur urbanen Biodiversität stehen bereit, ein Projekt von Gabriela Miteva, Anu Hakola, Lisa Schützen der Universität Bozen, Fakultät Social Design.