Gestione delle fosse di bonifica in Alto Adige. Il taglio della vegetazione distrugge piante protette e causa danni alla fauna selvatica

Con due mesi di anticipo rispetto alla normativa provinciale (Legge Provinciale di Tutela della Natura n.6/2010) in Alto Adige è stata tagliata la vegetazione delle fosse di bonifica, causando effetti negativi per la fauna selvatica e la distruzione di piante protette.

In base alla Legge Provinciale di Tutela della Natura n.6/2010 le fosse di bonifica non possono essere sfalciate nel periodo che va dal 15 marzo al 15 luglio. Ed è evidente la motivazione, essendo il periodo riproduttivo di anfibi, uccelli e altre specie animali che hanno il loro habitat residuo nelle fosse di bonifica. Habitat residuo perché negli ultimi decenni tutte le zone umide del fondovalle state bonificate per fare posto ad aree agricole e aree produttive. Le fosse di bonifica e il fiume Adige sono quindi quello che rimane degli originari ambienti acquatici e palustri.
Uno sfalcio della vegetazione lungo gli argini, tra il 15 marzo e il 15 luglio, causa danni alle specie animali e vegetali, anche a specie protette dalla normativa internazionale.
Tramite la Legge Provinciale n.6/2010 vengono si recepite le Direttive Europee Habitat e Uccelli, che tutelano anche le fosse di bonifica, ma allo stesso tempo vengono emanate dalla Giunta Provinciale delle Linee Guida (D.G.P. n.613 del 27.5.2014) che invece consentono ciò che la stessa normativa provinciale, in accordo con quella nazionale e internazionale, vieta.
E’ frequentissimo vedere a metà del mese di maggio lo sfalcio (vietato) su entrambe le sponde delle fosse di bonifica.


Il taglio della vegetazione a metà maggio, su entrambi gli argini, in periodo riproduttivo per molte specie animali

La Legge provinciale vieta e le Linee Guida provinciali consentono. Sono cose che in Alto Adige succedono spesso, per inserire, secondo necessità di alcune categorie, un comma ad hoc all’interno di leggi, stravolgendone la Ratio.
La formula “ secondo necessità” è ad esempio inserita nelle Linee Guida per autorizzare lo sfalcio di alcune fosse nei periodi in cui non sarebbe consentito.
Ovviamente non esiste alcun Organo istituzionale che attesti la necessità di sfalciare la vegetazione in questo periodo, è il Consorzio di Bonifica stesso che la stabilisce.
Per capire quanto approssimativa sia la norma basti dire che era previsto, dopo due anni dalla sua introduzione nel 2014, un aggiornamento delle linee guida di gestione. Siamo nel 2020, nessuno ha aggiornato alcunché, con effetti negativi su flora e fauna.

Lo scorso 15 maggio, nelle fosse di bonifica Perele e Stampfl, che si trovano nella zona di S. Maurizio, con due mesi di anticipo, in pieno periodo riproduttivo per anfibi e uccelli acquatici, è stata tagliata la vegetazione lungo entrambe le sponde.

Dopo lo sfalcio precoce anatre con i loro piccoli e altri specie di uccelli acquatici non possono più trovare riparo tra la vegetazione. Inoltre, numerose piante di Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus), protette dalla normativa provinciale, sono state tagliate.

E’ purtroppo evidente una gestione che non tiene conto degli aspetti ecologici, delle specie animali e vegetali selvatiche.

La scheda del Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorurs), pianta protetta dalla normativa provinciale ma distrutta durante gli sfalci effettuati dai Consorzi di bonifica.

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